sabato 24 maggio 2014

Recensione: Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia

Pag. 254 Edizione: Mondadori
Prezzo: 10,40€

Trama: 
Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.

Voto: 4/5
Mio parere: Era da tanto tempo che volevo leggere questo libro. Ma alla fine ho visto prima il film, di averlo letto. Che dire? Il film è stato molto carino, accettabile per la trasposizione cinematografica, ma anche il libro non mi ha deluso. Chi non vorrebbe un professore come quello che capita a Leo? e l'amicizia che ha con Silvia? Tutti desideriamo un amicizia così, ma spesso come capita nel libro porta all'amore. 

2 commenti:

  1. Volevo leggerlo, ma poi mia sorella mi ha persuasa perché ha detto che era troppo triste

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    1. Beh bisogna leggerlo quando non si hanno altri pensieri per la testa :D

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